Integrazione Rom, Sinti e Caminanti

il progetto

La nostra scuola è situata in un rione di Bari, Japigia, conosciuto come zona a rischio per l’alto livello di criminalità, nonché per la presenza di molti stranieri, soprattutto di etnia Rom. L’utenza, molto varia, annovera alunni figli di professionisti, figli di genitori in carcere, figli di nomadi. Conta al momento 1200 alunni di cui 54 Rom provenienti dal campo Santa Teresa, autorizzato dal Comune e da campi abusivi situati nei pressi di Torre Quetta e di San Giorgio.

 In questi anni la nostra scuola si è dimostrata sensibile alle problematiche degli alunni rom che,da sempre, numerosi lo hanno frequentato e che presentano problematicità di integrazione diverse, rispetto ad altri stranieri affinando tutte le strategie idonee prima per accogliere e, quindi, per integrare i “nuovi alunni”, non dimenticando che una vera integrazione passa attraverso una specifica e continua sensibilizzazione ai valori educativi dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione  rivolta a tutti i ragazzi della scuola e alle loro famiglie.

Il Comune di Bari finanzia annualmente un progetto integrato proposto dalla scuola,  “Una marcia in più” che prevede varie azioni di intervento, dal recupero didattico, al confronto culturale, alla in-formazione degli adulti, alla promozione dell’igiene personale. A questo proposito la scuola da quest’anno ha messo a disposizione alcuni locali con doccia per poter garantire ai piccoli che vivono in campi abusivi, senz’acqua la possibilità di lavarsi almeno due volte la settimana.

Dal 2012 la nostra scuola è stata individuata come una delle 13 scuole nazionali beneficiarie del progetto Integrazione Rom, Sinti e Caminanti, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Ad oggi sono coinvolte nel progetto tutte le classi I, II, III e Iv del plesso Don Orione.

L’inclusione è un processo  lento  e che necessita di consolidamento, pian piano, ma senza perdere di vista l’obiettivo finale: le parole integrazione, interazione, inclusione, nel contenuto più concreto e che si materializza quando tornando in ufficio trovi sulla scrivania una lettera scritta con un italiano incerto:

“Noi la famelia rom, ringraziamo la scuola che è una famelia più grande. Il natale è anche la festa dei doni e noi i doni li abbiamo ricevuti: la amicizia e il  core di chi ci vole bene. Abbiamo ricevuto sopra tutto il dono dello studio, dell’assistenza di chi ci fa crescere in mezzo a voi con amore della compania di chi cammina insieme con noi. Siete tutti angeli che sonate per noi la campanella della accoglienza.”

Leggendo queste parole il silenzio e la riflessione sono la miglior risposta.

tratto da Minori e giustizia n.1/2011-

La scuola: dall’inserimento all’integrazione, dall’interazione all’inclusione sociale

di Patrizia Rossini