Cosa fare in caso di positività

Lo sapevamo, eravamo stati avvisati e non potevamo pensare di essere esonerati da questo contagio. Ebbene è arrivata la segnalazione del primo contagio positivo. I dubbi, le ansie, le responsabilità sono tante e si sovrappongono alle linee guida, alle indicazioni dei vari DPCM, al rapporto ISS COVID 19 n. 58/2020. Provo con questa comunicazione a cercare di spiegare cosa si deve e cosa non si deve fare.

 Alunno/a risulta positivo al test: la famiglia dà comunicazione alla scuola, al Dipartimento di prevenzione della  ASL e al medico o pediatra di competenza.

Cosa fa la scuola? La scuola, su indicazione della ASL, mette in isolamento fiduciario, che potrà essere revocato solo dopo aver ricevuto l’esito di tutti i tamponi effettuati,  gli alunni della classe frequentata dal soggetto positivo per 14 gg; chiede ai docenti che sono entrati in contatto con il soggetto nelle 48 ore precedenti all’ultimo giorno di presenza a scuola dell’alunno, un’autodichiarazione in cui il docente dichiara di essere o meno un contatto stretto.

Quando si può definire contatto stretto? Quando non sono stati rispettati il distanziamento previsto, l’uso delle mascherine e la mancanza di arieggiamento dell’aula per almeno 5 minuti all’ora. I docenti che dovessero dichiarare di essere contatti stretti, consci di non aver rispettato uso di mascherina e distanziamento, come contatto stretto saranno messi in isolamento fiduciario.

Cosa fa la famiglia degli alunni che frequentano la classe del soggetto positivo?

 I genitori devono comunicare al medico o pediatra competente, che il proprio figlio è in quarantena fiduciaria per avviare la cosiddetta sorveglianza attiva del proprio assistito, posto in isolamento, e a monitorare l’eventuale insorgenza di sintomatologia da segnalare  alla ASL.

Cosa fa la famiglia rispetto a fratellini di alunni risultati positivi? I fratellini restano a casa, come da comunicazione della ASL perché considerati contatto stretto.

Cosa fa la famiglia di un alunno non contagiato, ma messo in quarantena perché iscritto in una classe in cui è stato individuato un soggetto positivo? Tutti i componenti della famiglia sono considerati contatti terziari o contatti di secondo livello, quindi non considerati contatti stretti.

Cosa fa la scuola rispetto agli ambienti? La scuola è tenuta a sanificare SOLO gli ambienti in cui il soggetto positivo ha stazionato.

Come proseguono le attività didattiche per le classi  messe in quarantena?  La scuola attiva la DDI.

Come proseguono le attività didattiche per i singoli soggetti messi in quarantena perché considerati contatti stretti di un soggetto positivo ( alunno la cui mamma, padre, fratelli o sorelle sono risultati positivi)? la famiglia fa richiesta alla scuola per avvio della DDI specificando la motivazione.

Spero di essere stata chiara, di aver sciolto alcuni dubbi. Vi prego di mantenere la calma e di fidarvi di ciò che la scuola a fatica, tanta fatica, sta facendo per il grande bene comune che abbiamo: i nostri alunni.